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Studio Faggioni - Yacht Design
Patience

Un'antica bellezza solca di nuovo le onde

Ref. Object :  
Title: Un'antica bellezza solca di nuovo le onde
Magazine: Yacht Digest
Issue: 144
Year: 2008
Attachment (pdf/doc): Patience_YDig144-20130102-205049.pdf
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Poco importa che la bottiglia non si sia rotta al primo colpo. Quello del 24 metri Patience ? stato il varo del 2007. O meglio un ritorno, considerato che il cutter bermudiano era stato gi? varato in Inghilterra nel 1931. Fino a cinque anni fa lo scafo, costruito presso i cantieri Camper & Nicholson di Gosport su progetto di Charles Nicholson, sembrava destinato a diventare legna da ardere. Di Patience esisteva solo il guscio. Originale lo scafo con le ordinate, la chiglia, la zavorra in piombo, il fasciame e pochi bagli, "ma con linee talmente semplici e seducenti che era un peccato non salvarlo?, dice Stefano Faggioni, dell'omonimo studio di yacht design spezzino che ha seguito il progetto di restauro, "Patience ? una vecchia conoscenza di famiglia: negli Anni 80, quando era ancora armata a ketch, pap? ne fece un progetto preliminare che rimase per? sulla carta".
Nella storia di Patience, la vittoria in tempo reale al Fastnet del 1931 (settima in tempo compensato), la Channel Race nella classe 35-60 piedi del 1932, e navigazioni tra Panama e le Seychelles tra gli Anni 70 e 80. Su cutter bermudiano si sono espressi entusiasticamente architetti del calibro di Uffa Fox e Carlo Sciarrelli. Il primo nel 1934 lo defin? "un ottimo esempio di yacht d'altura, dotato di spiccate doti velocistiche", mentre il designer triestino, nel suo best seller Lo Yacht, ne lod? le linee semplici e potenti oltre all'aspetto generale, molto inglese: "Una bellezza tradizionale rivista secondo canoni pi? moderni, ma stando bene attenti a non esagerare", scrisse.
"Nel 2000 il project manager anglo-italiano Giuseppe Longo (la cui missione pare sia resuscitare relitti, ndr) mi chiede di cercare per conto di Johan Van der Bruele (gi? armatore di Iduna, ketch in acciaio di 30 metri del 1939) una barca sui 20 metri da restaurare", continua il designer, "propongo Patience che si trovava insieme a Lulworth dai Cantieri Beconcini di La Spezia. L'armatore sceglie Lulworth, maestoso cutter di 46 metri del 1920; ma poi nell'autunno del 2002 fa prelevare dal piazzale anche Patience per trasferirlo nel suo Classic Yacht Darsena, il cantiere aperto appositamente a Viareggio per restaurare Iduna". Il cutter arriva dunque a Viareggio su un pontone via mare e viene messo accanto a Lulworth, che ? grande il doppio. Due restauri cos? mastodontici, per giunta in contemporanea, sono un evento pi? unico che raro. A capo della formidabile squadra di restauro, fatta di maestranze locali oltre che di carpentieri inglesi, francesi e neozelandesi Giuseppe Longo.
Patience per? rimane per poco tempo propriet? dell'olandese.
"Antonio Falchetti, imprenditore lombardo, che vuole cambiare barca, mi chiede il progetto per un nuovo sloop da 18 metri in alluminio; gli mostro, senza successo, Patience, che ? in attesa dell'avvio dei lavori di refit". Caso vuole che nel 2003 Antonio Falchetti navighi nel Golfo dei Poeti a bordo del suo ketch in legno Barabba del 1977, progettato proprio da Ugo Faggioni, pap? di Stefano. Tra una bolina e un'impoppata l'occhio finisce sul piazzale a mare di Beconcini dove si staglia la poppa mezza cotta dal sole di Patience. L'ingegnere, decide di andarlo a vedere, ma dopo averlo visto cos? malconcio fugge via pensando: "Solo un pazzo pu? pensare di recuperarlo". Qualche mese dopo, Falchetti vede Iduna a Viareggio e conosce Longo. Dopo una visita a bordo scatta la domanda: ?C'? una barca d'epoca da restaurare?". Il manager lo accompagna in cantiere e gli fa vedere l'enorme Lulworth, poi scosta la tenda e gli mostra Patience i cui lavori sono nel frattempo iniziati. ?Ancora lei?", esclam? Falchetti. "Allora ? destino: devo essere io quel pazzo che la far? restaurare?.
Lo scafo rimane al Classic Yacht Darsena. Qui il nuovo armatore avvia un restauro-ricostruzione a 360 gradi, che parte dalla rimozione delle sottili lastre di rame che ricoprivano l'opera viva. Poi tutto il resto. "Per il restauro?, prosegue Stefano Faggioni, "ci siamo basati su alcune vecchie foto di Beken of Cowes e sul progetto originale numero 392 di Camper & Nicholsons, datato 1930". Lo studio ridisegna l'alberatura, il piano velico, quello di coperta, gli interni, i dettagli. Vengono recuperati il 60 per cento del fasciame originale in teak e met? delle ordinate. Bocciato il bow-thruster prodiero, troppo moderno. Inevitabili per? cinque winches elettrici, privi di self-tailing e con campana in bronzo per meglio mimetizzarli, dove verranno convogliate tutte le manovre di bordo.
E arriviamo al 2006: Iduna naviga gi? da un pezzo e anche Lulworth, il cutter aurico pi? grande del mondo, torna definitivamente in mare dopo un restauro epocale e un varo con risonanza internazionale.
Van der Bruele vuole godersi le sue creature e si appresta a chiudere il Classic Yacht Darsena, fissando una sorta di scadenza per la conclusione dei lavori su Patience. Ma Falchetti vuole fare le cose con calma e decide di trasferire la sua creatura. Non ? un viaggio lungo, poche decine di metri e l'imbarcazione viene ricoverata presso il Cantiere Navale Francesco Del Carlo, sempre a Viareggio. Qui i fratelli Guido e Marco Del Carlo completano il restauro e costruiscono per Patience anche un nuovo splendido albero in silver spruce lungo 27,70 metri. Finalmente il 2 giugno 2007 il varo. Tra applausi e suoni di corni da nebbia il cutter tocca l'acqua e si libera dall'invaso.
Emozione e nostalgia sul viso di Donna Mimosa Parodi Delfino, la cui famiglia ? stata proprietaria di Delfino, com'era stata rinominata Patience tra il 1935 e il 1963. ? andata, Falchetti ha vinto la sua sfida.
Se lo vedesse il nonno Antonio, imbarcato come tecnico di bordo sul transatlantico Rex quando nel 1933 si aggiudic? il mitico Nastro Azzurro, non esiterebbe a fargli i complimenti e magari gli direbbe: "Bravo nipotino mio, il mare ? proprio un vizio di famiglia".

Paolo Maccione



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