Laureandi diventano imprenditori per la tesi
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Title: | Laureandi diventano imprenditori per la tesi |
Magazine: | La Nazione |
Issue: | 15/11 |
Year: | 2012 |
Attachment (pdf/doc): | La Nazione La Spezia 15 11 12_03 (1)-20121123-114551.pdf | More Info: | Link »»  |
UNIVERSITA' IN CINQUE DANNO VITA AD UNA SOCIETA' PER... GIOCARE D'ANTICIPO
Laureandi diventano imprenditori per la tesi
Il restauro di una barca come banco di prova
ESSERE prossimi alla laurea ?, al tempo steso, fonte di soddisfazione e preoccupazione. C'? la gioia per il traguardo che si avvicina. Ma c'? l'ansia del domani, del lavoro da cercare, da conquistare e, ancor prima, l'incognita della traduzione in pratica del bagaglio teorico accumulato in anni e anni di studi.
L'Universit? spezzina, che gi? fa degli stages aziendali un tassello portante del mosaico formativo proiettato all'occupazione, ora va oltre. Lo fa con un'iniziativa pilota che poggia su intraprendenza e coraggio di cinque laureandi e non ultimo, un gruzzoletto di denaro costituito dai loro risparmi e, forse, dagli assist dei genitori che, lungi dal ricercare raccomandazioni, preferiscono ?investire? nel futuro dei figli. Della serie: gli studenti diventano imprenditori per laurearsi. Cio? a dire la tesi di laurea sar? il frutto di una ?palestra? professionale nella quale si muoveranno in proprio. Come ? Con la costituzione di una societ? per sviluppare un progetto mirato, destinato a farsi 'trampolino' per l'attivit? d'impresa.
L'operazione ? stata presentata ad epilogo del convegno ?La Spezia, citt?, mare e futuro? tenutosi sabato scorso, moderato da Antonio Fulvi, direttore della Gazzetta Marittima. Protagonisti cinque studenti in corsa per la laurea magistrale in Design navale e nautico: Rocco Caprara, Alarico Di Girolano, Roberto Di Simplicio, Giacomo Gori e Andrea Moroni. L'impresa perseguita ? quella del restauro di un motorsailer di legno, prossimo all'acquisto, da parte loro. L'obiettivo - che si fa tesi di laurea - ? quello di progettare il refitting e, soprattutto, realizzarlo, con le loro mani, all'insegna della green-action, per consegnare al mercato un prodotto che, nel suo sapor amacord, sia innovativo. A cominciare dalla propulsione ibrida - a gasolio e elettrica - che si affianca a quella indotta dall'uso delle vele.
IL LORO TUTOR in ambito universitario ? il professor Massimo Musio Sale, docente di Design nautico al Polo Marconi; ma la 'luce' per orientarsi nella tipologia di impresa perseguita arriver? anche un 'faro' internazionale dell'architettura e del restauro delle barche d'epoca, l'architetto spezzino Stefano Faggioni. Preziosi consigli in vista anche quelli della ditta di maestri d'ascia Moroni, di cui uno degli studenti, Andrea, ? discendente e vuole tenere alta la bandiera di famiglia. Loro, i ragazzi- imprenditori, gi? scalpitano: ?Dovremmo chiudere a breve il contratto per l'acquisto della barca da restaurare. La stessa ricerca - spiega il portavoce Giacomo Gori - si ? risolta in una palestra formativa: molte le opzioni valutate sia a vela che a motore.
Abbiamo alla fine scelto un gozzo Pexino, una barca elegante con bellissime linee per chi ama il mare e navigare in sicurezza. Risulta estremamente interessante il confronto fra tradizione autoctona (gozzo ligure) e innovazione (restauro sostenibile con motorizzazione ibrida). Lo stato dell'imbarcazione ci permette di mettere mano a tutte le problematiche che intendiamo affrontare e risolvere: progettuali, strutturali, di propulsione, il tutto da connettere col tema-cardine su cui vogliamo cimentarci: fare impresa, metterci alla prova, attrezzarci per tentare di posizionarci gi?, da laureandi, sul mercato del lavoro, badando a sviluppare rapporti con fornitori, operatori nautici e conquistarci fin d'ora visibilit? e stima. Obiettivo strategico: tradurre in esperienza professionale concreta quella formativo-teorica dell'Universit??.
Corrado Ricci
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